Contusione: che cos’è, quanto dura e come curarla

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Che siate sportivi o meno, le contusioni dovute a piccoli traumi diretti sono molto frequenti nella vita di tutti i giorni. È molto comune, infatti, ritrovarsi un ginocchio gonfio dopo una caduta o non riuscire a camminare dopo una “botta” al piede. Per non parlare di quel rigonfiamento sul dito o sulla caviglia, così doloroso da compromettere l’attività di tutti i giorni. In questo articolo affrontiamo questo argomento fornendovi precise indicazioni su cosa fare e cosa non fare nell’immediato e dei tempi di recupero necessari per ritornare alle proprie attività. 

Indice dei contenuti:

 

Che cos’è una contusione

Una contusione è una lesione dovuta a un trauma diretto del tessuto molle (fibre muscolari, tessuto connettivo e/o vasi sanguigni e nervi) o del tessuto osseo che non riporta però effetti gravi sui tessuti, in questo caso si parla più propriamente di ferita. Le contusioni sono molto frequenti negli sport da contatto come ad esempio il calcio, il rugby, il football americano, lo sport da combattimento.

Le contusioni muscolari coinvolgono principalmente il quadricipite, il deltoide (spalla) e il gluteo. La contusione ossea, invece, interessa più frequentemente la tibia, la caviglia, il piede e le costole.

Nei casi gravi, la contusione può portare a frattura ossea o a lesione muscolare.

Classificazione delle contusioni

Le contusioni sono solitamente classificate in 3 gradi a seconda della gravità. Vediamole assieme:

–        Grado 1 (lieve): una contusione muscolare di grado 1 produce lividi o ematomi lievi, poco dolore e nessun gonfiore nel sito di impatto. Ci può essere un leggero dolore quando viene applicata una pressione all’area della lesione.

–        Grado 2 (moderato): questa lesione è leggermente più profonda rispetto a una contusione di grado 1 e produce dolore lieve e un lieve gonfiore dopo la botta. Si segnala che, in caso di contusione alla gamba, può essere presente anche una leggera zoppia. Anche nelle lesioni di grado 2 è possibile avvertire dolore applicando una pressione sull’area della lesione.

–        Grado 3 (grave): le contusioni muscolari gravi sono molto dolorose e sono accompagnate da un evidente gonfiore. Gli individui con questo tipo di lesione di solito sviluppano evidenti lividi nella zona del trauma. I pazienti con una contusione di grado 3 hanno dolore con la pressione nella zona interessata e nell’area circostante. Nei casi estremi si può arrivare a una lesione muscolare o a una frattura ossea.

Cause della contusione

Come accennato all’inizio di questo articolo, le contusioni muscolari si verificano quando un individuo riceve uno o più colpi diretti, comunemente chiamati “botte”, sulla parte del corpo in questione, oppure come conseguenza di un trauma, ad esempio in seguito a cadute contro una superficie dura. In sostanza, i muscoli e le ossa vengono compressi e schiacciati durante il colpo provocando gonfiori, ematomi o edemi in base alla gravità e intensità del trauma.

Segni e sintomi

Segni e sintomi di contusioni muscolari includono, oltre ai già segnalati gonfiore e lividi nel sito della lesione, tensione muscolare, dolore con o senza il movimento e, nei casi più gravi, incapacità di muovere completamente un’articolazione.

Diagnosi

Un esame fisico completo determinerà la posizione esatta e l’entità della lesione. Il medico può richiedere una radiografia per escludere una frattura, oppure una ecografia o risonanza magnetica per determinare l’entità della lesione.

Come alleviare il dolore

Nelle gravi contusioni agli arti inferiori, può essere utile utilizzare stampelle per non caricare il peso sulla zona del trauma.Il trattamento iniziale include il riposo e la protezione della lesione da ulteriori danni, interrompendo l’attività fisica in caso di forte dolore. Occorre poi applicare il ghiaccio, una crema o pomata antiinfiammatoria e provare a elevare l’area lesa con il supporto di qualcuno in modo da aiutare a ridurre l’infiammazione. Per contenere l’ematoma, ovvero la raccolta di sangue dato da uno stravaso ematico, risulta utile l’applicazione di un bendaggio compressivo.

La fisioterapia è utile per accelerare i tempi di recupero, soprattutto in caso di sportivi che devono tornare il prima possibile a svolgere la loro attività. In questi casi, risulta molto utile effettuare alcuni trattamenti di TECAR terapia, in quanto la sua azione sul sistema circolatorio può drenare velocemente l’ematoma e riportare i tessuti alla normalità. Inoltre, un leggero stretching muscolare sotto la supervisione del fisioterapista può migliorare i sintomi.

Farmaci antiinfiammatori possono essere utilizzati per alleviare il dolore nelle primissime fasi.

Si consiglia di evitare il massaggio e il calore, almeno per i primi giorni dopo l’infortunio.

Ritorno allo sport e alle attività quotidiane

Il tempo per il rientro nel proprio sport dipende chiaramente dal grado / gravità dell’infortunio e dal processo di guarigione sulla base dei progressi eseguiti con la fisioterapia.

Le contusioni da moderate a gravi (grado 2 e 3) richiedono in media 4-6 settimane per guarire, mentre le contusioni minori (grado 1) richiedono molto meno tempo, anche pochi giorni.

ALESSIO ERRA

Fisioterapista sportivo e ortopedico

Classe 1988, una laurea in fisioterapia all’università di Pisa nel 2010 a cui segue un master in posturologia clinica e corsi di alta formazione in diversi ambiti. La sua esperienza nel mondo dello sport professionistico, in particolare nel motorsport, lo hanno portato a specializzarsi in fisioterapia sportiva e ortopedica, terapia manuale per patologie muscolo-scheletriche e viscerali, posturologia e tecniche di prevenzione infortuni per sportivi.

I suoi interessi principali sono il trattamento delle patologie dolorose croniche a carico delle articolazioni, la riabilitazione post-infortunio sportivo o intervento chirurgico e le tecniche di prevenzione infortuni per sportivi professionisti e amatoriali.

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