I principali traumi sportivi: fattori di rischio e come prevenirli

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Per “traumi sportivi” si intende una serie di infortuni improvvisi e imprevedibili, che avvengono durante lo svolgimento di un’attività fisica. Il trauma sportivo può avvenire a livello muscolare, articolare o osseo, e coinvolgere una o più strutture anatomiche.

Traumi sportivi: quali sono i più frequenti

I più frequenti traumi sportivi, suddivisi per struttura colpita, sono:

Traumi Muscolari

Tra questi rientrano:

  1. Contratture: si tratta di contrazioni involontarie o di spasmi dolorosi che persistono nel tempo. Le contratture possono essere a carico di un punto preciso, spesso in corrispondenza dei cosiddetti “trigger point”, oppure di un intero fascio muscolare.
  2. Stiramenti (elongazione muscolare): è una lesione di gravità intermedia, che provoca un allungamento delle fibre muscolari oltre la loro normale capacità fisiologica. I muscoli più soggetti a stiramenti muscolari sono quelli appartenenti all’arto inferiore, quindi la coscia e la parte posteriore della gamba.
  3. Strappi (lesioni muscolari): sono lesioni muscolari che portano alla rottura delle fibre che compongono un muscolo, in modo più o meno grave. Le zone soggette maggiormente a una distrazione muscolare sono varie, sono di frequente riscontro in tutte le discipline sportive e la loro incidenza è calcolata tra il 10% e il 30% di tutti i traumi dello sport.

Le zone più colpite dai traumi muscolari nello sport sono i muscoli degli arti inferiori, in particolare i muscoli ischio-crurali, gli adduttori, il quadricipite e il polpaccio.

Traumi Articolari

In questa categoria troviamo:

  1. Distorsioni: in questo tipo di trauma i capi ossei vengono sollecitati oltre il limite della normale flessibilità articolare, determinando un allungamento dell’apparato capsulo-legamentoso con lacerazioni parziali o totali di capsula, legamenti, tendini o rottura di menischi intra-articolari.
  2. Lussazioni e sublussazioni: sono dislocazioni traumatiche dell’articolazione, che avvengono quando i due capi ossei che la compongono si spostano oltre il range articolare fisiologico in maniera permanente. Quando la dislocazione tra queste superfici articolari è totale, si parla di lussazione completa, mentre la sublussazione si verifica quando i capi ossei rimangono parzialmente in sede.

Le zone più colpite da questo tipo di traumi sono spalla, caviglia, ginocchio e gomito.

Traumi Ossei

  1. Contusioni: si tratta di lesioni dovute a un trauma diretto del tessuto molle (fibre muscolari, tessuto connettivo e/o vasi sanguigni e nervi) o del tessuto osseo che non riporta però effetti gravi sui tessuti circostanti. Le contusioni sono molto frequenti negli sport da contatto e, nei casi gravi, possono essere la causa di fratture ossee o di lesioni muscolari.
  2. Fratture: avvengono quando il trauma ha entità tale da superare i limiti di resistenza dell’osso, provocando un’interruzione della continuità e dell’integrità strutturale.

Qualsiasi struttura ossea può essere coinvolta, senza una prevalenza particolare.

Principali fattori di rischio

Mentre a livello sportivo non è possibile determinare fattori di rischio per i traumi ossei, se non casi eccezionali come presenza di osteoporosi, per quanto riguarda muscoli e articolazioni esistono una serie di condizioni che aumentano le probabilità di essere soggetti a traumi muscolari e/o articolari:

  • Scarsa flessibilità muscolare;
  • Prestazione fisica superiore alle proprie possibilità;
  • Scarsa propriocezione articolare;
  • Eccessiva stanchezza psico-fisica;
  • Cattiva alimentazione e/o idratazione;
  • Sovrappeso.

Migliorando o risolvendo tutti questi aspetti, lo sportivo può ridurre drasticamente il rischio di traumi o quanto meno la loro gravità, per quanto rimangano sempre delle lesioni imprevedibili e determinate da fattori esterni (una caduta, uno scontro, un incidente, etc.).

Cosa fare per limitare il rischio di traumi sportivi?

Come abbiamo già evidenziato, nella maggior parte dei casi un trauma sportivo è imprevedibile. Non è possibile prevenire le lussazioni articolari o le fratture ossee dovute a una caduta o un trauma diretto, ma spesso anche per le lesioni muscolari non c’è niente che si possa fare.

Tuttavia, ciò non significa che non dobbiamo fare tutto quanto in nostro potere per cercare di evitare il trauma o di limitarne i danni. Alcune accortezze possono senza dubbio essere utili, come:

  • Seguire un corretto programma di allenamento impostato da professionisti;
  • Incrementare gradualmente le proprie prestazioni e non richiedere troppo al proprio fisico;
  • Allenare sia la forza muscolare che la resistenza;
  • Svolgere esercizi propriocettivi per allenare l’equilibrio, la stabilità e la coordinazione;
  • Migliorare la flessibilità e la mobilità articolare;
  • Seguire una corretta alimentazione e idratazione;
  • Riposare in maniera adeguata.

Primo soccorso in caso di traumi sportivi: cosa fare e cosa non fare

Se si subisce uno dei traumi sportivi sopra elencati, il sintomo principale è il dolore immediato, da poco intenso a molto intenso. Per non aggravare la lesione, le cose migliori da fare in caso di trauma sono, in ordine:

  1. Sospendere l’attività fisica.
  2. Applicare ghiaccio.
  3. Mantenere a riposo la zona colpita.
  4. Recarsi in pronto soccorso o dal medico societario/di famiglia a seconda dell’entità del trauma per avere una diagnosi.
  5. Nella maggior parte dei casi, seguire un programma di riabilitazione e riatletizzazione affidandosi ad un fisioterapista sportivo prima del ritorno all’attività fisica.

Cosa NON fare assolutamente dopo un trauma sportivo invece?
Vietato assolutamente “stringere i denti” e continuare a svolgere attività fisica. Questo, infatti, può portare ad un ulteriore peggioramento della lesione, che potrebbe non solo aggravarsi in termini medici, ma anche estendersi ad altre strutture anatomiche circostanti (si pensi ad esempio a legamenti, tendini, fasce muscolari).

Riposo, modalità e tempi di recupero: si può tornare al 100%? Esistono le recidive in caso di traumi?

Nella maggior parte dei casi, dopo un recupero più o meno lungo a seconda del tipo di infortunio, si riesce a recuperare il 100% della struttura anatomica e delle sue funzionalità. Ci sono tuttavia dei casi gravi, ad esempio alcuni tipi di fratture, dove il recupero non è completo e il medico specialista dovrà saper consigliare il paziente sulle eventuali limitazioni o variazioni riguardanti l’attività sportiva.

In ogni caso, la buona riuscita del recupero da infortunio sportivo dipende in gran parte dalla riabilitazione effettuata. Pertanto, è fondamentale rivolgersi ad un fisioterapista sportivo con cui svolgere un programma adeguato.

Per quanto riguarda le recidive, invece, riguardano soprattutto i casi di distorsioni gravi o lussazioni. Infatti, a seguito di questi traumi, dove vengono lesionate alcune strutture che stabilizzano l’articolazione, come i legamenti, può perdurare una certa instabilità articolare. Questo significa, ad esempio, che la caviglia che ha subito una grave distorsione sarà più soggetta a riprenderla in futuro, o che una spalla lussata potrebbe uscire dalla sua sede più facilmente in seguito ad altri traumi, anche meno importanti. In questo caso, dobbiamo farlo presente al medico, che potrà indirizzare dal fisioterapista per effettuare una specifica riabilitazione oppure dal medico ortopedico per discutere di un eventuale intervento chirurgico.

ALESSIO ERRA

Fisioterapista sportivo e ortopedico

Classe 1988, una laurea in fisioterapia all’università di Pisa nel 2010 a cui segue un master in posturologia clinica e corsi di alta formazione in diversi ambiti. La sua esperienza nel mondo dello sport professionistico, in particolare nel motorsport, lo hanno portato a specializzarsi in fisioterapia sportiva e ortopedica, terapia manuale per patologie muscolo-scheletriche e viscerali, posturologia e tecniche di prevenzione infortuni per sportivi.

I suoi interessi principali sono il trattamento delle patologie dolorose croniche a carico delle articolazioni, la riabilitazione post-infortunio sportivo o intervento chirurgico e le tecniche di prevenzione infortuni per sportivi professionisti e amatoriali.

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