Chi è Andrea Dessimoni

Ciclista amatore, appassionato di montagna e creatore del profilo Instagram @ilbiker, Andrea Dessimoni è una voce riconoscibile nel panorama del ciclismo italiano.

Con oltre venticinque anni di esperienza sulle due ruote, racconta ogni giorno la sua passione per la bici con autenticità e ironia, condividendo consigli, aneddoti e momenti di vita vissuta a colpi di pedale.

Per lui il ciclismo è molto più di uno sport: è disciplina, libertà e, soprattutto, costanza.

Di recente è venuto a trovarci in sede, curioso di scoprire gli aspetti tecnologici e di ricerca dietro i prodotti Cetilar® Nutrition. Ne abbiamo approfittato per fargli qualche domanda sul suo percorso, l’evoluzione che ha avuto e quali consapevolezze si porta oggi in sella. Ecco cosa è venuto fuori.

L’obiettivo come bussola

Andrea Dessimoni lo si riconosce subito: passione autentica, zero fronzoli e un approccio al ciclismo che è pura filosofia di vita.

Quando gli chiediamo qual è il consiglio più semplice ma più efficace per chi si sta preparando a una sfida importante, non ha dubbi:

“Di impegnarsi a fondo. Di usare l’obiettivo per trovare tutti i giorni la voglia di allenarsi, anche quando non c’è. Io mi pongo diversi obiettivi durante l’anno; uno, ad esempio, è fare 10.000 chilometri annuali. E più di una volta sono arrivato a dicembre dicendo: ‘Cavoli, me ne mancano ancora tot!’.

E allora si esce lo stesso, anche col freddo. Perché l’hai deciso. È una promessa che fai a te stesso. Lo stesso vale per l’altimetria o per i chilometri nuovi: cerco di farne almeno mille ogni anno. Dopo 25 anni di ciclismo non è facile, ma è quello che ti spinge a cercare sempre nuove strade. In tutti i sensi.”

Il falso mito di ‘avere tempo’

C’è un errore, dice Andrea, che accomuna molti ciclisti: credere di avere tempo.

“A inizio anno ti dici: ‘Vabeh, ho davanti dodici mesi per chiudere i miei obiettivi’.

Invece no. Le situazioni si costruiscono giorno dopo giorno. Se cominci a rimandare, a dire ‘Fa freddo, piove, tanto c’è tempo’, hai già perso. Io cerco di fare una delle uscite più lunghe proprio nei primi giorni dell’anno, per dare una bella sveglia al corpo e alla testa. È così che si parte col piede giusto.”

La costanza, per lui, non è negoziabile. È la base su cui si costruisce tutto: la tecnica, la condizione e anche la consapevolezza di cosa serve davvero per stare bene in sella.

Alimentazione e integrazione: mangiare sempre (e nel modo giusto)

Sul tema dell’alimentazione Andrea è diretto, quasi categorico.

La sua esperienza è quella di chi ha imparato sulla pelle quanto la gestione dell’energia possa fare la differenza tra un’uscita soddisfacente e una crisi di fame devastante.

“Io mangio ogni 50-60 minuti, come andrebbe fatto. Se pianifico un’uscita di 4 ore, mi porto sempre 5 blocchi, in barrette o gel. Uno è sempre di emergenza: se incontro qualcuno in difficoltà, o se succede qualcosa, voglio essere in grado di aiutare o di tornare a casa. Quello di non mangiare è un errore tipico di tutti i ciclisti agli inizi: la crisi di fame in bici è terribile, ve lo assicuro.”

La scelta dei prodotti giusti è parte integrante della sua preparazione.

Con Cetilar® Nutrition mi sento rassicurato. Quando sei in bici e sei finito, una barretta o un gel ti rimettono in carreggiata. Ti danno la sicurezza che, qualsiasi cosa accada, a casa ci tornerai.”

Come recuperare la rotta

La bici, racconta Andrea, è una maestra di resilienza.

“Il ciclismo ti insegna tantissimo il recupero della rotta. Se fai 150 chilometri e a 80 esplodi, gli altri 70 li devi comunque fare. Non puoi semplicemente fermarti. Devi ritrovare il modo di rimetterti in linea, sempre. È un po’ come nell’arrampicata: c’è sempre un passaggio chiave, e quel pezzo lì lo devi fare, perché poi ti svolta tutto il resto.”

Dietro questa metafora c’è una mentalità lucida, quasi zen: l’accettazione della fatica come parte del gioco, la fiducia nelle proprie gambe e nell’esperienza accumulata in anni di chilometri e stagioni.

La fiducia nelle gambe conta più di qualunque rituale

Gli chiediamo se ha un rituale personale prima di una gara o un evento importante. Andrea sorride.

“Non sono scaramantico. Tutto ciò su cui faccio affidamento sono le mie gambe e quello che ho imparato in 25 anni di ciclismo.”

In un’epoca in cui si parla spesso di “mental game”, Andrea rappresenta un approccio diverso: niente mantra o psicologia della performance, solo fiducia nella costanza, nella preparazione e nel lavoro quotidiano. È la versione più autentica e concreta della forza mentale.

Come non farsi trovare impreparati di fronte a un’emergenza

Per Dessimoni, la preparazione non è solo allenamento o alimentazione: è anche logistica, sicurezza e buon senso.

“Parto sempre attrezzato, anche se esco per un’ora. Nella falsa borraccia ho sempre una barretta d’emergenza e i sali minerali, perché non si sa mai cosa può succedere. Magari ti capita un imprevisto, un compagno in difficoltà o semplicemente il giro si allunga. Funziona così: bisogna essere pronti.

Cosa mangiare in base alle uscite in bici

Andrea racconta che, prima di iniziare un percorso con un nutrizionista, “mangiava a caso”.

“È stato un bello switch. Oggi alterno barrette, gel e alimenti più semplici, come una banana, una crostatina o della frutta secca. Dipende dal tipo di uscita. Se faccio una Milano–Sanremo, parliamo di almeno 8-9 ore in bici, allora uso solo prodotti di alto livello, quelli precisi e affidabili. Se invece faccio un’uscita più breve, porto anche una banana o un piccolo panino. Anche psicologicamente cambia: verso mezzogiorno hai voglia di qualcosa di salato, e questo aiuta a gestire meglio la testa e lo stomaco.”

La filosofia è chiara: come in Formula 1 serve la benzina giusta, nel ciclismo serve un mix calibrato tra tecnica, ascolto di sé e gestione intelligente delle energie.

L’insegnamento più grande

Se c’è una lezione che Andrea Dessimoni porta con sé dopo anni di salite, chilometri e fatica, è che la costanza vale più del talento.

“Ogni giorno è buono per lavorare sul proprio obiettivo. Anche quelli in cui non hai voglia. Anzi, soprattutto quelli, perché sono quelli che fanno la differenza.”

E forse è proprio questo il cuore della sua filosofia: non aspettare il giorno giusto, ma costruire le condizioni, una pedalata alla volta.

Takeaway: cosa ci insegna Andrea Dessimoni

Le parole di Andrea Dessimoni non sono solo il racconto di un ciclista esperto, ma un piccolo manuale di sopravvivenza per chi ama la bici e vuole continuare a migliorarsi, senza perdere di vista il piacere di pedalare.

Ecco cinque spunti da portare via dal suo modo di vivere lo sport:

  1. Datti obiettivi chiari e realistici: che siano chilometri, dislivello o nuove strade da esplorare, gli obiettivi danno un senso alla fatica e ti aiutano a trovare la motivazione anche quando il meteo o la testa non collaborano.
  2. Non rimandare l’impegno: l’errore più grande è pensare di avere tempo. Ogni giornata è utile per migliorare la tua condizione o avvicinarti al tuo obiettivo. Anche a gennaio, anche sotto la pioggia.
  3. Mangia prima di avere fame: l’alimentazione in bici è parte della performance. Pianifica ciò che porti con te, alterna barrette, gel e alimenti naturali, e tieni sempre una “scorta d’emergenza”.
  4. Allenati anche alla gestione mentale: in bici, come nella vita, ci saranno sempre momenti di crisi. Impara a “recuperare la rotta”: rallenta, respira, ritrova il ritmo. Tornare a casa con le proprie gambe è già una vittoria.
  5. Sii costante, non perfetto: la differenza la fanno le abitudini quotidiane, non le giornate straordinarie. La costanza batte il talento, ogni volta.