Dai palazzetti alla cattedra: chi è Davide Grigoletto

Nel mondo della pallavolo, pochi nomi sono sinonimo di autorevolezza come quello di Davide Grigoletto. Tanto che, dietro le quinte dei palazzetti, è ormai conosciuto come “il Papa della preparazione atletica”. Un soprannome – affettuoso ma rispettoso - che non nasce per caso.

Con quasi 30 anni di esperienza a cavallo tra club e nazionali, scudetti e Champions League, oggi Grigoletto è il preparatore atletico della Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza, una delle realtà più ambiziose del panorama italiano. Ma non solo: è anche docente universitario e ricercatore, unendo pratica sul campo e scienza applicata, in un mix raro e vincente.

“Ho avuto la fortuna di lavorare in contesti ad altissimo livello, come con Trento quando abbiamo vinto lo Scudetto e la Champions League,” racconta. “Ma ciò che mi definisce oggi è la doppia dimensione: quella sul campo con gli atleti, e quella accademica, fatta di ricerca scientifica e insegnamento.”

Questa doppia anima — scienza e pratica — è ciò che rende unico il suo approccio. Non è solo il fisico dell’atleta a essere allenato: è il sistema intero, corpo e mente, a dover essere messo nelle condizioni di performare.

Allenarsi fuori dal campo: il vero fattore X

Quando si parla di preparazione atletica, la mente corre subito agli allenamenti estenuanti in palestra. Eppure, uno degli aspetti che Grigoletto sottolinea più spesso è quanto, nel 2025, la performance non si giochi solo tra le quattro linee di un campo.

“Conta molto di più quello che l’atleta fa fuori dal palazzetto. Il livello di stress, l’umore, la qualità del sonno… tutto incide. Per questo lavoriamo fianco a fianco con uno psicologo dello sport. È parte integrante del nostro staff: ci confrontiamo almeno una volta a settimana.”

Anche il concetto di prevenzione degli infortuni è cambiato. “Non mi piace parlare di prevenzione, quanto di ridurre più possibile il rischio che avvengano. I traumi accidentali — una caduta, un contatto — non sono prevedibili e quindi non puoi evitarli del tutto. Su quelli da sovraccarico invece, possiamo incidere molto, abbattendo drasticamente il rischio di patologie legate al carico e migliorando la gestione quotidiana degli allenamenti.”

È una questione di ascolto, dati e personalizzazione. E questo vale ancora di più in una stagione lunga e articolata come quella di un club.

La preparazione che cambia con la stagione

La preparazione atletica di una squadra come la Gas Sales Bluenergy non è mai statica. Nel corso dell’anno, il carico fisico cambia, si adatta, si modula.

Si parte con la preparazione estiva, si entra nella stagione regolare e poi si accelera ai playoff.

“Durante la preseason si lavora sulla costruzione: forza, resistenza, base atletica. Durante la stagione regolare, il focus si sposta su mantenere la condizione, evitando sovraccarichi che potrebbero compromettere la prestazione.”

Ma quando arrivano i playoff, le priorità cambiano: "Si lavora su strategie personalizzate di recupero e gestione dello stress fisico", spiega Grigoletto. "È il momento di adattare tutto al singolo, in funzione della performance immediata. Sono previste terapie manuali con il fisioterapista, terapie fisiche coi macchinari o tecniche di rilassamento che l’atleta impara nel percorso con lo psicologo.”

Un approccio che cambia ancora quando si parla della Nazionale. “Nella stagione col club ci sono giorni o settimane di pausa. Puoi permetterti di recuperare. In nazionale il ritmo è serrato: si vive insieme, si ha un margine di errore ridottissimo, ci giochiamo tutto in pochi giorni. È un altro sport, sotto certi aspetti."

Esperienza e dati: la preparazione contemporanea

Se un tempo il preparatore si affidava solo al suo occhio esperto e alla sua esperienza, oggi i dati sono diventati alleati imprescindibili.

“Monitoriamo cosa succede in campo — carichi, movimenti, accelerazioni — e fuori: qualità del sonno, stress, parametri neurovegetativi. L’obiettivo è costruire un profilo completo dell’atleta.”

Non si tratta solo di statistiche fini a sé stesse: questi numeri servono a prendere decisioni consapevoli, a personalizzare allenamenti, a prevenire problemi.

Grigoletto è un convinto sostenitore dell’integrazione tra esperienza e tecnologia.

“Quando incroci esperienza e dati, il salto di qualità è evidente,” spiega “E anche gli atleti lo percepiscono: si fidano di un metodo basato su evidenze, non solo su sensazioni.”

Il ruolo di Cetilar® Nutrition nella performance e nel recupero

In questo approccio scientifico e integrato, l’alimentazione e la supplementazione sono diventate leve fondamentali.

È qui che entra in gioco la collaborazione della squadra con Cetilar® Nutrition: gli integratori della linea supportano il lavoro quotidiano del club sia nella fase di performance, sia in quella di recupero.

"Durante gli allenamenti, parliamo di oltre due ore, gli atleti devono avere energie disponibili e facilmente assimilabili," spiega Grigoletto. "Se un prodotto si dimostra digeribile e ben tollerato anche sotto stress — come succede con Ultrarace Carb — allora diventa strategico e parte integrante del piano di lavoro.”

Ma è sul recupero che Grigoletto sottolinea i maggiori benefici della collaborazione con Cetilar® Nutrition.

Parliamo di prodotti come Night Restore, che favorisce il sonno e accelera il recupero muscolare, “Lo utilizziamo per migliorare la qualità del sonno. Dormire bene fa una differenza enorme nella capacità di recuperare e quindi di allenarsi meglio." e Apportal®, indispensabile per ritrovare l’energia, specie dopo voli e trasferte lunghe. “Ha ricevuto ottimi feedback dai ragazzi: ha un gusto gradevole e supporta davvero il sistema immunitario.” racconta Grigoletto.

Costruire atleti longevi: tecnologia sì, ma sempre al servizio della persona

Non si tratta solo di far vincere partite: la vera sfida oggi è prolungare la carriera degli atleti e proteggerli nel tempo.

"In passato gli atleti avevano poca cultura su cosa fosse un buona base alimentare e su quale fosse lo stile di vita corretto da tenere fuori dal campo," ricorda Grigoletto "Oggi, grazie a una maggiore consapevolezza e a supporti come la supplementazione mirata, ho in squadra atleti di 38 anni che competono ancora ad altissimi livelli. Con un approccio globale alla performance si può.”

La tecnologia da sola, però, non basta. I dati sono fondamentali, ma il cuore del lavoro resta umano.

“Non si tratta solo di numeri: non alleni solo un corpo, alleni una persona. Sono l’ascolto, l’empatia, la relazione umana che fanno la differenza.”

Allungare le carriere, ridurre il rischio di infortuni, aumentare la qualità della vita degli atleti. Ogni giorno, ogni dettaglio, ogni dato raccolto avvicina un po’ di più a questo traguardo.

Ed è proprio in questo mix di competenza scientifica, umanità e passione che Grigoletto continua a ricercare l’eccellenza.

Conclusione

Con la sua esperienza unica tra campo e università, Davide Grigoletto rappresenta una figura di riferimento nella nuova era dello sport ad alte prestazioni.

Il suo metodo non è solo allenamento: è cultura, è metodo scientifico, è visione. E grazie a partner come Cetilar® Nutrition, sempre più atleti possono contare su strumenti concreti per allenarsi meglio, recuperare prima e durare di più.

🏐 5 cose da ricordare dell’approccio di Davide Grigoletto

1. La performance è anche fuori dal campo

Alimentazione, sonno, stress: sono questi i veri game-changer per un atleta.

2. Ridurre gli infortuni da sovraccarico è possibile

La personalizzazione del carico e il monitoraggio quotidiano riducono drasticamente i rischi.

3. I dati non sostituiscono l’esperienza, la potenziano

Sensori e tecnologia sono utili solo se letti con occhio esperto e visione umana.

4. Il recupero è allenamento invisibile

Integratori come Night Restore e Apportal® supportano sonno, immunità e rigenerazione muscolare.

5. Allenare non è solo costruire muscoli, ma carriere longeve

L’obiettivo finale? Atleti più forti, più sani e soprattutto consapevoli.