Ascoltare se stessi e il proprio corpo è un atteggiamento da vincenti. - Intervista a Letizia Paternoster
Chi è Letizia Paternoster
Trentina, classe 1999, Letizia Paternoster è una delle stelle più luminose del ciclismo italiano. Fin da giovanissima colleziona titoli mondiali ed europei su pista, diventando un punto di riferimento per la nuova generazione di cicliste azzurre.
Conosciuta per la sua potenza, il suo sprint esplosivo e il suo sorriso contagioso, Letizia ha affrontato anni di successi, sfide e rinascite, mantenendo sempre un rapporto profondo con la fede e una determinazione ferrea nei momenti difficili.
Oggi corre nel World Tour e continua a essere una delle atlete italiane più amate dal pubblico.
Ecco cosa ci siamo detti quando è venuta a trovarci nei laboratori dove nascono i prodotti Cetilar® Nutrition.
L’obiettivo come bussola
La prima cosa che le chiediamo è cosa consiglierebbe a chi si sta preparando per una gara:
“Di crederci e continuare a inseguire il proprio obiettivo. Perché se ci credi e credi nelle tue capacità, alla fine ci arrivi.”
Diretta e netta, Letizia parla come chi ha capito presto che i risultati nascono prima nella testa che sulle gambe. In un ciclismo sempre più analitico, lei torna all’essenziale: la fiducia nel percorso e nel processo è il primo vero allenamento.
L’ascolto di se stessi è già una vittoria
Qual è l’errore più comune che vedi fare (o che hai fatto) tra allenamento, alimentazione e recupero?
“Uno degli errori più grandi che ho fatto è stato non ascoltare me stessa e dare troppo peso alle opinioni esterne. Questo mi ha portato a cadere. Non sembra, ma la parte psicologica è fondamentale.”
La vera salita non sempre si affronta sull’asfalto. Quando ci si affida più agli altri che a sé stessi, in un attimo si può distruggere tutto il lavoro fatto. Nel ciclismo d’élite, la mente non è un dettaglio tecnico, ma è parte del motore.
Fede e concentrazione: il rito di Letizia
Quando le chiediamo se sia scaramantica o abbia un rituale personale prima di una gara, risponde con un sorriso a fior di labbra:
“Credo nella fede, sono molto credente. Prima di una gara importante dico una preghierina o faccio il segno della croce. Mi aiuta molto.”
Nel pre-gara ognuno ha il proprio modo per mettere ordine al caos: c’è chi ascolta musica, chi si isola, chi ripete gesti scaramantici. Letizia ha un momento tutto suo, breve e silenzioso, che le dà radici e la centra. È lì che l’adrenalina si allinea alla concentrazione.
L’integrazione come carburante
Quando chiediamo a Letizia come descriverebbe Cetilar® Nutrition in una sola parola, non esita:
“Energia! Per me l’integrazione è fondamentale in ogni fase: per il pre, durante e ovviamente nel post. Penso a Cetilar® Nutrition come la benzina di una macchina: zuccheri che butti dentro per far andare avanti il tuo corpo. Uno degli errori è partire con poca benzina o ingerirne una che non va bene. Una macchina senza carburante o con uno sbagliato non va avanti.”
Nel ciclismo dove ogni watt conta, la gestione dell’energia è strategia pura: nessuna grande prestazione nasce da un serbatoio vuoto.
L’equilibrio tra mente e corpo
Come riesci a bilanciare quello che ti dice la testa e i segnali del corpo?
“È importantissimo ascoltare il fisico, l’ho capito col tempo. Arrivi a un punto in cui sei una macchina: non ti ascolti più, vuoi solo fare, fare, fare, e pensi che quella sia l’unica strada.”
Il tono di Letizia tradisce una sofferenza che l’ha resa però più grintosa e la vincente che è oggi: “Dopo diversi sbagli, ho capito che allentare la presa a volte è la chiave per andare più forte. Non sempre riesco, soprattutto quando ho un grande obiettivo vicino, ma ho trovato il giusto equilibrio. Per questo devo ringraziare me stessa, i miei mentori e le persone di fiducia che ho vicino.”
In queste parole c’è tutta la complessità dell’atleta moderno: sapere quando spingere, ma soprattutto quando frenare.
Il messaggio alla Letizia del passato
A fine intervista, abbiamo chiesto a Letizia di ripensare agli esordi, quando aveva grandi sogni nel cassetto e migliaia di chilometri ancora da macinare. Quale consiglio darebbe alla sé di qualche anno fa?
“Ne ho tanti. Principalmente di vivere lo sport con spensieratezza, di divertirsi e ricordarsi sempre perché si è iniziato. La pressione, la pesantezza… a volte vanificano tutto quello che è davvero il bello del nostro sport. Quindi direi: sii spensierata. Vivila con leggerezza. Sii leggera.”
Quando la pressione ruba spazio alla passione, tornare a dove tutto è iniziato è il modo per ritrovare la propria velocità.
Takeaway: cosa ci insegna Letizia Paternoster
Ecco i 5 spunti che un’amatrice, una giovane atleta o chiunque viva la performance può portarsi via da questa intervista:
- La fiducia è la prima forma di allenamento: credere in sé stessi è la base per affrontare qualunque gara.
- Ascoltare il proprio corpo richiede coraggio: rallentare non significa arrendersi, ma durare più a lungo.
- Proteggi la tua mente quanto il tuo fisico: le opinioni esterne pesano: scegli chi può guidarti davvero.
- L’integrazione è carburante reale: la performance non arriva a stomaco vuoto. Cetilar® Nutrition, per Letizia, è la benzina giusta.
- Leggerezza non significa superficialità: è ricordarsi perché hai iniziato. Ed è così che si può tornare a pedalare più veloci.