L’importanza dell’idratazione in regata: mantenere i fluidi in equilibrio

Per quanto il regatante sia circondato da acqua in ogni dove, la disidratazione in barca è un problema serio, soprattutto durante le competizioni molto lunghe, anche di giorni, sotto il sole cocente e il vento a più di 20 nodi. Mantenere i fluidi in equilibrio è fondamentale per la circolazione del sangue, la regolazione della temperatura corporea e la contrazione dei muscoli oltre a essere la base per prevenire situazioni che vanno da un aumento delle percezione della stanchezza a difficoltà cognitive.
Per il velista in gara bere non è un’azione così semplice, posizioni impossibili, mare cattivo, attività costante, pochi spazi dove sistemare le scorte. Se aggiungiamo, inoltre, che in alcune categorie, come le classi olimpiche, anche il peso dell’acqua a bordo può fare la differenza sul risultato, la chiave di volta per una corretta reidratazione del velista sta nella programmazione. Ogni atleta dovrebbe avere il proprio programma di idratazione, siamo infatti differenti in terra per peso, genetica, sudorazione, e in barca, per allenamento e diversità dell’intensità degli sforzi a seconda del ruolo.
Quando non si hanno più 18 anni i segni della sete diminuiscono: è importante idratarsi adeguatamente prima e durante la gara. Bisogna bere prima di sentire una grande la sete: piccole percentuali di carenza d’acqua generano riduzioni nella performance, percentualmente molto superiori. In termini generali se l’allenamento è molto intenso o la gara lunga e pesante i valori a cui ci si riferisce sono l’assunzione di due litri di liquidi durante la giornata con un’integrazione per ogni ora di lavoro.
Secondo la SDA, Sport Dietitians Australia, le regole base per gli sport velici sono: bere circa 500 ml di acqua o bevanda energetica 30 minuti prima della competizione, poi 100 ml ogni 15 minuti, da subito dopo lo start; sfruttare i tempi di recupero come in caso di back to back race, può essere molto utile. In caso si possono utilizzare drink in polvere, succhi concentrati, bevande sportive che contengono carboidrati e sodio. I carboidrati hanno un effetto positivo sulla performance e il sodio, un elettrolita, favorisce l’idratazione. Meglio, inoltre, durante le gare seguire il consueto programma alimentare e di introduzione di liquidi, le novità e le loro possibili conseguenze meglio lasciarle agli allenamenti. In barca quindi bisognerebbe pensare anche ad una scorta di acqua in caso non fosse possibile essere raggiunti dalla coach boat con le riserve e magari un sistema per bere senza avere le mani impegnate come un camel back.
Tra i liquidi in lista nera c’è l’alcool che influisce sui tempi di recupero e la reidratazione e può avere un impatto sulla performance individuale. Anche la sovraidratazione può avere serie conseguenze da problemi intestinali all’hyponatremia, una diminuzione della concentrazione del sodio nel serum, come definito nel Manuale Merck.
Per chi si cimenta nelle regate intorno al mondo, le scorte di acqua sono fornite da un dissalatore che depura l’acqua di mare. Diciamo che bere un bicchiere d’acqua per un velista in gara non è così semplice.